“Aveva gli occhi neri come quelli di Hagrid, ma del tutto privi del suo calore. Erano gelidi e vuoti, e facevano pensare a due tunnel immersi nel buio”.
Con questa citazione dal capitolo 8 “Il maestro di Pozioni” di Harry Potter e la Pietra Filosofale, ci addentriamo nella psiche di uno dei personaggi più iconici della saga stessa: il professore di Pozioni nonché direttore della Casa di Serpeverde Severus Piton.
Personaggio meglio riuscito della saga e reso immortale dall’interpretazione perfetta di Alan Rickman sul grande schermo, Severus nacque il 9 gennaio 1960 a Spinner’s End, un sobborgo di Cokeworth. Figlio di Tobias Piton, un babbano, e della strega Eileen Prince, Piton trascorse un’infanzia alquanto infelice in quel sobborgo; l’unica nota positiva fu la sua vicina di casa Lily Evans di cui fu amico.
Nonostante venga smistato nella casa di Serpeverde e frequentò la scuola ottenendo voti altissimi e grande considerazione da parte dei membri della sua casa, Severus venne bullizzato dal gruppo dei Malandrini, quattro studenti di casa Grifondoro che lo presero in giro, divenendo così il loro bersaglio preferito. La mancanza di empatia da parte di Lily che preferì le azioni di James, suo futuro marito, e la mancanza di un sostegno che l’aiuti a superare i suoi traumi fanno sì che Piton, gradualmente, passi dalla parte dei Mangiamorte.
Purtroppo, la mancanza di informazioni sia del Severus ad Hogwarts come studente sia come Mangiamorte, fanno sì che si crei un vuoto di informazioni sul quale i fan possono soltanto avanzare ipotesi e creare teorie.
Avrà ucciso qualcuno? Non indirettamente, ma è probabile. Si sarà pentito? Forse.
Quale era la motivazione che lo spinse ad unirsi alla schiera di Voldemort?
A mio parere, fu principalmente il rispetto e la visibilità che cercava di ottenere sin dagli anni della scuola, nonostante le sue qualità spiccavano sopra gli altri. Era una spanna oltre i suoi coetanei, a livello di studi e ciò fece sì che la sua infinità curiosità diventasse un’arma nelle mani dei Mangiamorte.
Quando scoprì della profezia nel 1980 udendola da dietro la porta del pub “Testa di Porco” ad Hogsmeade, Piton corse subito a riferirla a Voldemort chiedendo di risparmiare la vita della donna che amava, ma purtroppo aveva dato fiducia ad una persona che non la meritava.
Così, tradì Voldemort passando dal lato di Silente che si servì di lui come spia, assumendolo, inoltre, come insegnante di Pozioni e direttore della casa di Serpeverde, incarico che terrà per ben 17 anni. Alla fine, Piton riuscì nel suo intento di proteggere Harry pagando con la vita, morendo il 2 maggio 1998 nella Stamberga Strillante a causa del veleno che Nagini gli iniettò con il morso al collo.
Harry, per ringraziarlo di ciò che aveva fatto, lo riabilitò facendo in modo che, nel breve periodo della sua presidenza, avesse appeso il suo ritratto nella galleria dei presidi.
Ma qual è stato il segreto del suo successo come personaggio, addirittura scalzando lo stesso Harry?
Innanzitutto, Severus è un personaggio grigio: è capace di amare, ma odia con ogni fibra del suo corpo, non soltanto se stesso verso il quale non rivolge belle parole, ma anche Potter perché ha tutto ciò di cui lui si sentiva manchevole, incluso il bell’aspetto che non l’ha favorito con Lily. E’ freddo e distaccato, perfetto nel suo ruolo di spia, ma vorrebbe chiedere aiuto non sapendo come fare perché ha paura di essere giudicato; è stato deluso dalla vita, e anche lui ha creato delusioni, soprattutto nei suoi studenti di casa Grifondoro.
Voleva vivere, anche se si sentiva morto dentro: Silente fece spesso pressione sui suoi sensi di colpa per tenerlo a sé e farlo andare avanti, non capendo quanto potesse soffrire. Anche quando la sua brillante mente non riusciva a vedere che era sul punto di rottura, che voleva scappare via dalla pesante situazione che si era creata con Narcissa Malfoy, promettendo di “uccidere Silente, se Draco non fosse stato in grado di farlo”.
Il suo grigiore ha nascosto la sua vera natura di un uomo ferito, quasi shakeasperiano in molti modi, verso cui la vita è stata alquanto ingiusta, ma riusciva a nascondere queste sue ferite dietro una corazza fredda ed impenetrabile. Soltanto Silente, riusciva a vedere la vera parte di Severus.
Il suo “fascino”, come personaggio, è dato da quattro fattori principali: la sua abilità di attore e di grigiore che abbiamo visto, la sua intelligenza peculiare, la sua voce e Alan Rickman.
Severus era un attore nato; aveva imparato, probabilmente grazie ai Serpeverde, che, spesso, le apparenze e come ci si muove fanno la differenza nel mondo. Grazie alla sua attorialità e al suo acume, era riuscito a farsi strada nell’ambiente, facendo scordare che era un mago mezzosangue e divenendo amico stretto di Lucius Malfoy e di Narcissa che, sempre, lo tennero in grande considerazione.
Un altro fattore era la sua intelligenza: dotato sin dalla tenera età, Severus arriva ad Hogwarts conoscendo molte nozioni sulle Arti Oscure e superando le conoscenze di molti suoi coetanei e anche di studenti del settimo anno. Spesso, per alleviare la noia, crea nuovi incantesimi come il micidiale Sectumsempra e il Vulnera Sanentur e approfondisce la sua conoscenza, arrivando a padroneggiare l’Occlumanzia e superando lo stesso Silente.
Ma sono la voce e l’interpretazione di Alan ad averlo reso “vivo”: la sua voce e la sua mente disciplinata hanno fatto in modo che, spesso, non si tradisse nemmeno con lo stesso Voldemort, lasciando intendere che fosse dalla sua parte. Severus,stesso, fece intendere in maniera molto sottile che “era riuscito ad ingannare il più potente mago di tutti”, non tanto Silente ma lo stesso Voldemort. Sebbene il suo aspetto gli dia una forma molto chiropterimorfa anche data dal suo ampio mantello nero, è stato Alan Rickman a dargli una parvenza umana: anche il più piccolo movimento della mano o il solo rigirarsi degli occhi, l’hanno reso un professore scorbutico, spesso difficile da accontentare ma con un passato oscuro di cui non voleva che nessuno sapesse per non soffrire ancora una volta. Ogni tanto, Alan lanciava degli indizi sulla vera natura di Severus come l’atto di proteggere Harry, Ron ed Hermione da un Lupin trasformato in lupo mannaro nel film “Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban”, una scena che non esiste nei libri e totalmente improvvisata da Rickman.
Ciò che ha fatto come uccidere Silente o affrontare Minerva McGranitt, l’ha fatto per mantenere la sua parvenza di spia e soltanto da morto, ha potuto togliere la maschera e trovare la tanto agognata pace.
La scena più toccante di tutte in cui si rivela la sua natura è quando produce il patronus: lì non può più nascondersi, ma svelare il velo di Maya. Per lui, quella semplice parola, di cui Rickman conosceva il vero significato, racchiudeva una moltitudine di sentimenti, dall’amore mai consolidato al rispetto tanto agognato. Quel “Sempre” era per lui, la fonte di una vita dalla quale voleva attingere ma che, per la sua natura matrigna, ha fatto di lui un eroe tragico ed inconsolabile, un uomo dall’anima nera ma dal cuore d’argento che ha fatto fatica a battere.
Bibliografia
Rowling K. J., Harry Potter e la Pietra Filosofale, Milano, Salani, 1997.
EAD., Harry Potter e la Camera dei Segreti, Milano, Salani, 1998.
EAD., Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, Milano, Salani, 1999.
EAD., Harry Potter e il Calice di Fuoco, Milano, Salani, 2001.
EAD., Harry Potter e l’Ordine della Fenice, Milano, Salani, 2003.
EAD., Harry Potter e il Principe Mezzosangue, Milano, Salani, 2006.
EAD., Harry Potter e i Doni della Morte, Milano, Salani, 5 gennaio 2008.
Madly, Deeply. The Alan Rickman Diaries, (edited by) Taylor A., Edimburgo, Canongate Books, 2022.
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