Ode a Piton (prova creativa)




Caro professore,

spero che possa fare da uditore,

a questo mio componimento,

sperando che non le venga, nell’ascoltarlo, uno scoramento.

Nacque nella città del carbone,

e l’amore fu bandito dalla sua abitazione,

con due genitori che la fecero passare da fesso,

lasciandola a se stesso.

Una luce, nella giovane Evans, trovò,

e una via per uscire da quell’abisso cercò.

Ad Hogwarts sperò di trovare un po’ di pace,

ma passò dalla padella alla brace.

Sul treno, Potter e Black incontrò,

e un moto forte di rabbia provò,

per quel moro e quel quattrocchi,

e il loro fare da sciocchi.

Malandrini, assieme a Lupin e a Minus, si chiamarono,

e Severus, pesantemente, bullizzarono.

Piton su nessuno poteva contare,

ma poteva, però, studiare.

Sectumsempra, Vulnera Sanentur e Levicorpus dalla sua penna nacquero,

ma non adottò mai modi da quacchero,

a causa della rabbia perenne Lily perse,

e Voldemort nella sua vita si erse.

Spia eccellente diventò,

ma, nell’assolvere il suo dovere, il male causò.

La sua amata e il marito non erano nella di Voldemort agenda,

e senza volere, creò una leggenda.

Quella di un bambino nato alla fine del settimo mese,

e con il quale, il suo lato oscuro si arrese.

Dalla parte di Silente passò,

e solo lui, la sua anima ferita notò;

fiducia, il vecchio, gli diede,

e in cambio, Piton gli dette tutto ciò che possiede.

La sua magia e il suo dolore furono di Hogwarts e dell’Ordine al servizio,

dovendo sopportare ogni supplizio.

Giovani urlanti e tavoli distrutti a metà,

a Pozioni, lui era senza pietà.

Dava consigli e rimproveri in egual misura,

nascondendo un’anima insicura;

di Neville divenne il molliccio,

e di Hermione, con il suo fare, fece quasi un capriccio.

Con Harry andò giù pesante,

perché gli ricordò quel bullo così asfissiante,

che gli aveva rubato con le sue birichinate, la sua amata,

producendo in lui una rabbia tanto accecata.

Di Draco e dei Malfoy fu un amico sincero,

nonostante paresse, a molti, un pipistrello nero.

Quando il potere tornò all’Oscuro Signore,

Piton iniziò a contare le ore;

tra la scuola e lo spionaggio,

pensò che la pace fosse solo un miraggio.

Spesso, la sua ira fu oggetto di malumori,

e il ritorno di Lupin e di Black fu causa di dissapori.

Una vecchia ferita ritornò,

e con essa anche un oscuro compito si palesò.

Se Draco non fosse stato in grado di togliere la vita a Silente,

soltanto lui ne era competente.

Per salvare l’anima di quel giovane, un voto con Narcissa realizzò,

ma alla dannazione eterna si condannò.

Nell’ora estrema, il terribile gesto del Kedavra realizzò,

e Preside di Hogwarts diventò.

Fece di tutto affinché i suoi studenti stessero al sicuro,

nonostante egli si nascondeva come un paguro.

Lontano da occhi indiscreti, le ultime volontà di Silente compì,

e fece in modo che Harry lo seguì.

Verso la vittoria, condusse il ragazzo contro entità avverse,

anche se la vita, il povero Piton, perse.

Anni dopo, Alan poté darti la tanto agognata fama,

ridandoti la luce da quella tua vita tanto grama.

Di molti, sei entrato finalmente nel corazòn,

grazie infinite professor Piton!


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