Le streghe nella storia
La Strega, secondo la tradizione, è una donna che si è consacrata a Satana e ha così ottenuto poteri speciali e malvagi per compensare il fatto di essere socialmente emarginata. La strega dunque viene vista anche come una donna che esprime una femminilità invertita, negata e distruttrice, che si discosta dal maschio e dal ruolo che con lui “dovrebbe” avere; è vista quindi come pericolo, anche perché tra i suoi poteri le è attribuita la capacità di rendere sterili i raccolti e gli animali; inoltre è propensa a rapire e/o uccidere i bambini delle donne feconde. Avendo questi poteri, concessi da Satana o comunque considerati soprannaturali, erano propense ad utilizzare la magia, intesa come qualcosa di esclusivamente negativo. Nel contesto Pagano però con il termine Strega o Stregone si indicavano coloro dediti agli studi di erbologia, che potevano poi usare per creare medicinali e cosmetici. Essendo consacrate al Demonio si dice anche che periodicamente si ritrovano tra loro per i Sabba, nei quali venivano compiti pratiche magiche, rituali blasfemi ed orgie diaboliche per adorare appunto il Diavolo.
La parola Strega deriva dal latino “striga” o “stryx”, e dal greco στρίξ: sta per strige, che significa uccello notturno.
La Strega, la possiamo trovare già nel II millennio a.C: ne aveva parlato nel Codice di Hammurabi verso il 1750 a.C. Pare anche che nell’assassinio di Ramses III, nel 1153 a.C., fossero implicate delle streghe. Alcune testimonianze ci informano che in Assiria poi nel VIII secolo a.C si compivano esorcismi contro la stregoneria e chi praticava magia nera doveva venire punito con la morte. La documentazione più ricca però la si trova nelle raccolte mitologiche greche e romane: da Aristofane alla Medea di Apollonio Rodio, da Ovidio a Seneca, a Lucano, a Plinio il vecchio fino ad Apuleio.
Nel corso del tempo nasce lo studio della demonologia, ovvero lo scienza che studia credenze relativi a spiriti, demoni e diavoli, che porta alla distinzione di due tipi di Strega:
Strega Strige, ovvero una specie di vampiro che succhiava il sangue dei bambini; Strega Malefica, che era, come detto prima, una derivazione del demonio. Nel Medioevo, per la Chiesa cattolica e soprattutto Papa Innocenzo IV, si trattava di una donna da eliminare perché creava solamente male al prossimo: nel mondo cattolico ma specialmente in quello protestante inizia così una riforma contro le Streghe, che prende il nome di Caccia alla Streghe e che dura dal 1450 al 1750. In questo lungo periodo le donne sospettate di stregoneria venivano cercate, prese, torturate e infine uccise.
Secondo gli storici però non vi è un’unica causa e nemmeno una continuità omogenea del fenomeno, ma anzi per comprendere questi atti si devono andare e studiare in modo interdisciplinare le cause legate all’economia, alla cultura, alla società, alla giurisdizione e alla religione; inoltre, dato che in questi due secoli ci sono state serie di episodi isolati e non in continuità lineare, secondo alcuni storici sarebbe più corretto parlare di Cacce alle Streghe. Ad ogni modo il risultato non cambia: questa caccia rispondeva alla paura di ribellione che animava le classi dominanti che procedendo in questo modo pensavano di combattere l'influenza del Diavolo nella società. Del resto, la credenza nella stregoneria poteva giustificare l’esistenza del male che vi era nel mondo, poteva spiegare le carestie, le epidemie e le morti dei bambini, quindi le Streghe diventano il capro espiatorio di tutta la comunità anche perché la loro descrizione corrispondeva agli stereotipi della violazione dei valori sociali condivisi. Infatti anche se le pratiche attribuite alle streghe non avevano coerenza tra loro proiettavano un’immagine opposta a quella delle virtù cristiane:la comunione di Cristo si trasformava nel cannibalismo dei bambini; l’adorazione di Dio in quella del Diavolo; e la continenza diventava lussuria.
Come possiamo vedere da queste righe, le Streghe vittime di persecuzione molto spesso non sono altro che donne emarginate e/o ritenute pericolose per i loro comportamenti anti-patriarcali, anti-clericali. La strega inquisita nella maggior parte dei casi nemmeno aveva idea di cose fosse la stregoneria, ma si ritrovava a confessare esattamente quello che i suoi aguzzini volevano date le pesanti torture alle quali era sottoposta fino alla fine, fino alla famosa morte sul rogo. Andiamo a vederle:
Torture “basiche”:
Lavaggio dell’anima: le si dava da bere un miscuglio di acqua calda, sapone e carbone, da qui deriva il detto “lavati il bocca con il sapone”;
La gogna: immobilizzata in una struttura a T e costretta in piedi,le venivano lanciate frutta e verdura o ancora veniva presa a schiaffi, ustionata o mutilata;
La frusta:il numero di frustate dipendeva dal grado di colpevolezza valutata;
La tortura della corda: mani e piedi venivano legati dietro la schiena, la corda poi veniva fatta passare sotto le braccia e con una carrucola la si sollevava, lasciando che tutto il peso praticamente si concentrasse sulle spalle;
La culla delle streghe: l’imputata veniva messa in un sacco chiuso e appesa ad un ramo lasciata poi senza cibo né acqua per diversi giorni, questo ed il dondolio le provocava allucinazioni, disorientamento e paura;
Le Turcas: sono pinze che venivano usate per strappare le unghie; per provocare ancora più dolore venivano piantati spilli sulle falangi;
Torture che potevano provocare la morte:
Strumenti di schiacciamento: si utilizzano diversi strumenti per schiacciare la testa, i seni, le ginocchia e i pollici; questo schiacciamento poteva essere così forte da provocare la rottura delle ossa;
La sedia chiodata: l’imputata veniva legata, in modo da non potersi muovere, su una sedia piena di chiodi, che potevano essere anche stati scaldati col fuoco prima per aumentare il dolore;
La tortura del topo: all’imputata venivano legati mani e piedi, veniva poi immobilizzata su un piano e le veniva posizionata sopra una gabbia con un topo, veniva dato fuoco alla parte superiore delle gabbia, tolto il fondo e così il topo per scappare dal fuoco iniziava a mordere il corpo della donna;
Torture che portano alla morte:
La gabbia: l’imputata veniva spogliata nuda, messa in una gabbia posizionata in balia delle correnti d’aria per farla ammalare, senza cibo né acqua; quando sopraggiungeva la morte la si lasciava lì fino a che la carne putrefatta non si staccava dalle ossa;
Il rogo: la condanna più famosa e più diffusa per le streghe: la condannata veniva legata ad un palo di legno circondato da un grande mucchio di paglia che veniva poi incendiato in modo da bruciare viva la strega.
- Gif creata per la parte creativa
Le motivazioni che portavano a sospettare, denunciare e condannare per stregoneria erano le più disparate e la maggior parte di queste davvero assurde, soprattutto se viste con gli occhi di adesso, vediamo alcune di queste motivazioni che potenzialmente potrebbero far sospettare di ogni persona:
Avere in casa latte e/o burro scaduto, in quanto segno di sciatteria;
I nei e le voglie, soprattutto se in punti strani, erano considerati il marchio del diavolo;
Avere erbe in casa per infusi o tè, in quanto erano indice di praticare la magia (le erboriste erano sempre nel mirino);
Le ostetriche di oggi sarebbero viste come streghe, infatti le donne che facevano nascere i bambini, nel caso ci fossero state complicazioni, venivano accusate di aver praticato la magia nera, oppure erano considerate le emissarie del diavolo se aiutavano una donna a interrompere di una gravidanza non voluta;
Le donne anziane, soprattutto se sole ed emarginate.
Dopo questo periodo la visione delle streghe va cambiando: intorno al 1900 l’antropologa britannica Margaret Murray porta alla luce il fatto che molto spesso le pratiche di stregoneria servono a guarire e, richiamandosi alla conoscenza delle erbe, potevano effettuare riti per mettere in contatto con gli spiriti oppure rituali di fertilità; Murray inserisce quindi il concetto della differenza tra “streghe cattive” e “streghe buone”. Il concetto di strega non legata al male fa riemergere tradizioni pagane, riprese dal neopaganesimo e in particolare dalla Wicca, le cui componenti praticano la stregoneria tradizionale basandosi sulle credenze folkloriche; per poter svolgere al meglio i rituali necessitano di alcuni strumenti, alcuni dei quali noi conosciamo bene:
Bacchetta: simbolo dell’aria, è utilizzata per dare una direzione specifica alle parole pronunciate;
Bastone: deve essere creato dal ramo di un albero in una notte di primavera in cui c’è la luna piena;
Bolline: un coltellino che serve per tagliare le erbe o incidere le superfici;
Calderone: simbolo dell’acqua nel quale si vanno a cuocere erbe e fiori per creare pozioni;
Campana: viene usata per attivare e chiudere un incantesimo, inoltre le sue vibrazioni spostano le energie;
Candele: simbolo di fuoco che vengono posizionate in cerchio, dopo essere state ricoperte d’olio, per richiamare la forza magica;
Contenitori di vetro: utilizzati come raccoglitori di unghie, capelli, pezzi di stoffa ed altri elementi personalizzati;
Erbe: il momento/periodo nel quale vengono raccolte ne determina l’utilizzo, benefico se con la luna crescente, malefico se con la luna calante;
Grimorium Verum: è il libro magico che contiene le formule, i segni, le istruzioni e tutto quello che serve per compiere i rituali;
Scopa: che banalmente utilizzano per pulire il luogo nel quale viene eseguito il rito per purificarlo.
Qualsiasi sia la visione delle streghe, esse hanno in comune un'aura di mistero data dal loro vivere nel mondo ma essere anche in contatto con il “soprannaturale”; quindi questo loro essere misteriose, diverse ed inusuali affascina i più - anche se non per forza, perché in alcuni casi e contesti ancora sono viste come simbolo del male - proprio per il mistero e la magia che aleggia attorno a queste figure. Non possiamo dire che l’aspetto influisca sul fascino che provocano nelle persone, in quanto in molti casi sono descritte come brutte e vecchie: ad esempio la befana, della quale tutti abbiamo un’immagine in testa, è considerata una strega e il suo aspetto è quello più quotato in riferimento alle streghe. Esistono tuttavia streghe estremamente affascinanti anche dal punto di vista fisico, come può essere la stessa Lilith di cui abbiamo parlato nel capitolo precedente, soprattutto nella filmografia.
Sitografia/Bibliografia
https://www.youfriend.it/le-streghe-chi-erano-veramente-tra-storia-leggende-e-realta/
https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=275634
https://it.wikipedia.org/wiki/Strega#Etimologia
https://dilei.it/lifestyle/5-motivi-medioevo-saresti-stata-considerata-strega/569812/
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