Il più spregevole e allo stesso tempo carismatico serial killer della storia probabilmente non ha bisogno di presentazioni, ma si procederà lo stesso a beneficio dei pochi fortunati che non hanno avuto il dispiacere di leggere della sua necrofilia.
La vita di questi mostri moderni non inizia quasi mai sotto una buona stella, forse perché gli psicopatici di buona famiglia riescono a integrarsi meglio nella società e a nascondere più efficacemente le loro problematiche. Ted nasce il 24 novembre 1946 in un ospedale per ragazze madri. Non si sa chi sia il padre, che qualcuno addirittura identifica nel padre di sua madre, mentre per altri si tratta di uno sconosciuto particolarmente affascinante e manipolatore. Entrambe le ipotesi sembrano plausibili, in quanto c'è una forte componenete genetica in questo genere di patologie e sia il suo violento nonno che un eventuale sconosciuto che si diverte a sedurre e abbandonare ragazzine potrebbero rientrare nella definizione di "psicopatico". Ted cresce credendo che i suoi nonni siano i suoi genitori e che sua madre sia sua sorella. A quanto pare prova una forte ammirazione per il nonno, una persona violenta in ogni possibile ambito, che passa con disinvoltura dal torturare gli animali al picchiare le donne di casa, per esternare la sua intolleranza anche verso tutto il resto del genere umano, spaziando dal razzismo all'omofobia. Un esempio di vita per il piccolo Ted, che da un lato vive questa infanzia violenta e dall'altro è vittima di bullismo a scuola. Stanca di vivere in questo ambiente, la madre di Ted si trasferisce nel 1951 insieme a suo figlio a Tacoma, dove conoscerà e sposerà un brav'uomo di nome Johnny Bundy, con cui avrà altri 4 figli. Ted viene adottato e prende il cognome dell'uomo, ma, nonostante gli sforzi del padre adottivo, non si sentirà mai veramente parte della famiglia. Già dalla tenera età possiamo quindi riconoscere i tratti cardine della psicopatia nella mancanza di relazioni affettive significative e nell'interesse morboso per la violenza. Altri indizi li troviamo negli anni seguenti: l'incapacità di mantenere un lavoro stabile, la totale inaffidabilità, l'isolamento sociale, la mancanza di progettazione a lungo termine e, ciliegina sulla torta, la reazione del tutto spropositata alla fine di una relazione. Se prendessimo il DSM 5, la "bibbia" della psichiatria, potremmo spuntare tutte le voci nell'elenco dei sintomi del disturbo antisociale di personalità solo osservando l'adolescenza di Ted, senza nemmeno scomodare la memoria delle decine di vittime della sua follia. Purtroppo all'epoca nessuno ha riconosciuto i sintomi, anzi! Grazie alle sue abilità di manipolatore e alla completa assenza di rimorso, anche dopo essere stato arrestato ha continuato a ricevere sostegno e ammirazione da parte di moltissime persone.
Due episodi sono particolarmente significativi nella sua vita: il primo è la scoperta del certificato di nascita, che distrugge la fiducia in sua madre, fino a quel momento creduta sorella, e il secondo è la fine della su citata relazione con una ragazza. Dopo quel rifiuto, Ted torna all'università, si laurea in legge e inizia ad essere politicamente attivo. Di nuovo, troviamo uno dei tratti tipici degli psicopatici: oltre a essere carismatico e affascinante, è anche apparentemente intelligente. Ed è proprio grazie a questa presunta intelligenza che riesce a riconquistare la ragazza che l'ha lasciato, dimostrandole di non essere lo scansafatice inaffidabile che lei credeva e mostrandole un lato nuovo della sua personalità, maturo e responsabile. La relazione non dura molto, perché l'uomo non è mosso da un sentimento d'amore, bensì dal bisogno di rivalsa. Dopo poco sarà lui a lasciare lei, ottenendo la sua vendetta personale. Tutti gli sforzi fatti per riconquistarla, insomma, non erano che un modo per provare la sua superiorità, una versione perversa e crudele dell'infantile "non mi ha lasciato lei, sono stato io a lasciarla" tanto comune quando la nostra personalità non è ancora del tutto formata. Si evince che Ted non è proprio l'uomo maturo che desidera apparire. Ma la ragione principale per cui questa relazione è tanto importante nella sua vita è che le sue vittime assomiglieranno fisicamente a quell'unica donna che ha osato rifiutarlo. La vendetta ottenuta non gli basterà e proietterà quella relazione, quel rifiuto, su tutte le giovani ragazze che ucciderà, massacrandole con violenza, forse per lo stesso bisogno di vendetta e riscatto che l'ha mosso alla fine della relazione. Per sua ammissione durante le interviste, la somiglianza con la ex non era uno dei fattori presi in considerazione, mentre lo era il senso di possesso che provava nel violentare e uccidere le persone. Bisogna ricordare, però, che queste sono le parole di un astuto manipolatore e nulla di ciò che è uscito dalla sua bocca può essere davvero creduto senza provare dubbio. Alla fine della sua opera, saranno 30 le vittime accertate, 15 quelle probabili e chissà quante ragazze disperse e non ricollegate a lui. Le due vittime più giovani avevano appena 12 anni, mentre le più vecchie appena 26 anni. Il modus operandi del killer era sempre simile, per quanto si sia perfezionato nel tempo: fingeva di aver bisogno di aiuto, a volte indossando un gesso finto sul braccio o sulla gamba, le convinceva a salire in auto e lì usava la forza bruta per sopraffarle. Le donne venivano uccise principalmente durante lo stupro, ma non era insolito che venissero uccise prima. Non solo! Proprio per quel bisogno di possesso Bundy continuava a violentare i cadaveri delle vittime finché la decomposizione non lo rendeva impossibili, usando grandi quantità di alcool per addormentare la sua parte razionale e lasciar vincere l'istinto e il bisogno di dominio. Spesso spogliava i cadaveri e li rivestiva con abiti diversi, metteva loro lo smalto e pettinava i capelli. In pratica, da vive come da morte, quelle donne non erano che oggetti per lui. Oggetti di sua proprietà.
Per fortuna, Bundy fu preso, arrestato e condannato a morte. Non sono mancate fughe rocambolesche dalle prigioni, cose che si spera di vedere solo nei film, frutto di fantasia e di buoni effetti speciali. Una volta è riuscito perfino a uscire indisturbato dal carcere dopo aver rubato la divisa del custode. Tuttavia, il bisogno di preservare la sua esistenza è forse l'unica cosa normale di questo psicopatico ed è di poco interesse per il nostro argomento. La cosa in assoluto più preoccupante è che nonostante sia stato incriminato con prove inconfutabili, nonostante abbia confessato, nonostante abbia ucciso, ripeto, almeno 30 donne in appena 4 anni, nonostante abbia dato prova di incredibile violenza stuprando e massacrando delle bambine, ebbene... il suo fascino non lasciò indifferente nemmeno il giudice che lo condannò, che al termine del processo gli disse:
«Si prenda cura di sé stesso, figliolo. Glielo dico sul serio, si prenda cura di sé stesso. È una tragedia per questa corte vedere un tale totale spreco di umanità come quello che ho visto in questo tribunale. Lei è un uomo giovane e brillante, avrebbe potuto essere un buon avvocato. Avrei voluto vederla in azione, ma lei si è presentato dalla parte sbagliata. Si prenda cura di sé. Non ho nessun malanimo contro di lei. Voglio solo che lo sappia. Si prenda cura di sé stesso».
Le sue capacità gli permisero di rinviare la sentenza di morte per ben tre volte e nonostante il giorno dell'esecuzione ci fosse una folla festante ad accompagnare la salma, durante la detenzione Ted continuò a ricevere lettere d'amore di decine di donne, ognuna manipolata per credere di essere la sua anima gemella, il vero amore. Inoltre, prima della condanna riuscì a sposarsi e, cosa di cui il mondo davvero non aveva bisogno, riprodursi. Continuò a esercitare potere sugli altri fino al giorno dell'esecuzione, rilasciando interviste in cui si presentava ora come spietato killer, ora come vittima, ora come moralizzatore contro la pornografia. Le sue ultime parole furono di amore per la famiglia e gli amici, sentimento che mai aveva provato e che mai sarebbe stato capace di provare. Tutto ciò che ha detto, fino all'attivazione della sedia elettrica, è sempre stato una bugia nel tentativo di manipolare gli altri.
Dopo la sua morte sono stati riportati diversi casi di donne cadute in depressione, a riprova del fatto che persone del genere continuano a fare del male anche una volta eliminate dal mondo.
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