Voldemort, il nostro antagonista principale, il super cattivo dei maghi colui che ha scelto il suo rivale e la causa della sua sconfitta.
Ma Voldemort è sempre stato Voldemort oppure no? Ovvero è sempre stato cattivo o lo è diventato?
Proviamo a dare una risposta questa domanda iniziando dal principio.
Lord Voldemort, o Tom Orvoloson Riddle, che dir si voglia, è discendente di due importantissime famiglie magiche, la famiglia Peverell (sì, i tre fratelli che ingannarono la morte) e la famiglia Gaunt, che a sua volta discende da niente meno che Salazar Serpeverde. In particolare i suoi antenati diretti sono i Gaunt, una famiglia ormai caduta in rovina che da generazioni praticava l’endogamia creando così problematiche piuttosto evidenti a livello di genetica: gli ultimi Gaunt infatti erano particolarmente brutti, con problematiche evidenti di comportamento, non solo perché i due uomini erano spesso aggressivi e violenti ma anche perché non sapevano rapportarsi con le altre persone;, Orfin in particolar modo sembrava anche avere ritardi cognitivi. Merope, la madre di Tom, era invece debole e sottomessa, la sua psiche era talmente oppressa che non riusciva ad utilizzare quasi per nulla la magia, inoltre si era innamorata di un avvenente Babbano che abitava nei dintorni, cosa che andava contro qualsiasi principio della famiglia: era una vergogna e sarebbe stata una rovina per la famiglia! Un giorno, per assicurarsi che non ci fosse nemmeno una minima possibilità che il Babbano si innamorasse della sorella, e forse anche un po’ per gelosia dato che sarebbero stati loro due a dover portare avanti, probabilmente, il nome della famiglia, Orfin gli scaglia contro un incantesimo; dopo questo episodio sia luiche il padre Orvoloson vengono portati ad Azkaban. Merope era sola e non più costantemente oppressa e denigrata: riesce così a controllare ed utilizzare meglio la sua magia, addirittura mettendo a punto un filtro d’amore che le permette di avvicinarsi a Tom Riddle senior. I due scappano a Londra, si sposano e concepiscono un figlio; a questo punto Merope pensa bene di smettere di somministrare il filtro d’amore al marito, convinta che lui ormai l’amasse davvero. Ovviamente le cose non erano così e il Babbano, libero dagli effetti della pozione, lascia malamente Merope e se ne torna a casa dai suoi genitori. La donna, che non ha un soldo, per cercare di sopravvivere e portare a termine la gravidanza deve vendere il Medaglione di Salazar Serpeverde, l’unico oggetto di valore in suo possesso; riesce così stremata e moribonda ad arrivare al nono mese. Consapevole delle poche forze rimaste si reca in un orfanotrofio dove partorisce; prima di esalare l’ultimo respiro riesce solamente a dare il nome al bimbo: Tom Orvoloson Riddle.
Vediamo dunque quanto le origini del nostro Voldy siano complicate, corrotte da una genetica povera e degradata, da una malvagità pronta ad esplodere; ma non solo, è figlio di un inganno, che una volta scoperto ha provocato ulteriore cattiveria e rabbia. Merope forse è l’unica che ha amato Tom, perché pur di farlo nascere si è fatta morire, eppure è comunque un amore egoistico, appannato. Insomma il suo vero amore l’aveva abbandonata e rifiutata spezzandole il cuore e devastandole ulteriormente la labile psiche, il figlio avrebbe potuto ricordarglielo e chissà cosa sarebbe successo se fosse sopravvissuta al parto, personalmente non credo nulla di “buono”.
Torniamo però a Voldemort, diciamo che con un corredo genetico ed un concepimento del genere possiamo non stupirci troppo di chi sia diventato crescendo; dobbiamo poi aggiungere il fatto che ha passato tutta la sua infanzia in orfanotrofio, tra persone che non potevano capirlo: lui era diverso, faceva paura non solo ai bambini ma anche alle istitutrici. Si trova infatti in mezzo a Babbani che non capiscono che la sua diversità non è un male o qualcosa di strano. Tom allora decide di usare i suoi poteri per divertirsi, tormenta gli altri bambini, ruba loro le cose, fa dispetti e inizia a sentirsi superiore perché solo lui sa fare certe cose. Negli undici anni che Tom passa in orfanotrofio impara a non fidarsi di nessuno, cresce distaccato e senza interesse nello stabilire rapporti con gli altri, a mio parere un’arma di difesa bella potente che come si sa è poi difficile da abbattere. Questo suo distacco è notato anche subito da Silente, che quando lo va a trovare in orfanotrofio per rivelargli la sua natura di mago lo trova sì distaccato e taciturno ma anche molto furbo ed arguto. In quell’occasione Tom è parecchio diffidente su quanto diceva Silente riguardo alla loro somiglianza, alludendo al fatto che fossero entrambi maghi (ma forse non solo a questo), e gli domanda di dimostrarglielo; così, dopo che Albus manda a fuoco il suo armadio e gli fa una delle sue prediche, il giovane si lascia andare un po’ rivelando che sapeva anche parlare con i serpenti e chiedendo se fosse una cosa normale per quelli come lui. Silente, da quanto sappiamo, non risponde a questa domanda ma noi siamo a conoscenza del fatto che non è cosa da tutti e che spesso è un potere collegato al male, altro indizio che in lui il male sembra proprio essere radicato; comunque è una capacità che ha ereditato dalla sua famiglia.
Ad ogni modo Tom comincia a frequentare Hogwarts e ben presto si rivela un ottimo studente, è brillante, affascinante sia nell’aspetto che nei modi. Sa come farsi voler bene in un certo senso ma soprattutto sa come manovrare le persone per poter ottenere da loro ciò che desidera. Nel corso degli anni passati a scuola Tom diventa Prefetto e anche Caposcuola, cariche prestigiose e solo per studenti estremamente meritevoli; per la sua bravura e dedizione entra a far parte del Lumaclub, un club esclusivo per giovani maghi molto promettenti e ambiziosi. Data la sua apparenza di bravo ragazzo e studente modello Tom gode di diversi privilegi e può ottenere abbastanza facilmente le informazioni che cerca: scopre infatti di discendere direttamente dal fondatore della sua casa, Salazar Serpeverde (del quale poi si proclamò erede). Nell’estate del 1943, quella tra il suo quinto e sesto anno, va a Little Hangleton dove incontra lo zio Orfin Gaunt, unico parente materno ancora in vita. In quest’occasione la sua convinzione che la madre fosse babbana, dato che era morta mettendolo al mondo, si sgretola completamente: Orfin infatti gli rivela che Merope era stata abbagliata dalla bellezza di un giovane Babbano, Tom Riddle, al quale il giovane, oltre che portare lo stesso nome, assomigliava molto anche esteticamente, e che lui aveva abbandonato Merope e il figlio dopo aver scoperto le sue origini magiche. Scoperto questo il suo odio per i babbani probabilmente aumenta ancora di più e senza pensarci due volte si reca dal padre babbano, che uccide a sangue freddo insieme anche ai suoi nonni, poi torna dallo zio, al quale ruba l’anello e, modificandogli la memoria, fa credere di essere lui l'assassino della famiglia Riddle.
Con questo episodio possiamo vedere quanto Tom fosse distaccato dalle persone: non solo aveva tolto la vita a tre Babbani come se niente fosse ma aveva anche, senza esitare, trovato il modo di uscirne incolume e pulito mettendo di mezzo suo zio, un antichissimo purosangue: per lui è più importante raggiungere i suoi scopi e salvare se stesso piuttosto che tutto il resto, famiglia compresa. Anche perché diciamolo, non era mai davvero stata la sua famiglia, se non per il sangue che scorreva nelle sue vene, e come detto prima, i geni corrotti.
Dopo queste scoperte e queste prime (?) uccisioni Tom torna a scuola e cerca informazioni sugli Horcrux; chiede anche al professor Lumacorno dettagli che non era riuscito a trovare sui libri, facendogli credere che fosse una ricerca puramente accademica: Il professore, estremamente ammaliato da Tom, seppur con riluttanza gli rivela ciò che gli serve. Sempre nel corso dell’anno apre la Camera dei Segreti, provocando la morte di Mirtilla Malcontenta e la creazione del primo Horcrux, il Diario. Con questa morte però la scuola è in pericolo: se non si trova il responsabile dovrà essere chiusa. Tom, per svariati motivi, non vuole che succeda, così fa in modo di far incolpare Hagrid.
Apparentemente Tom è sempre il bravo ragazzo ma ha già iniziato a cambiare il suo nome in Lord Voldemort, anagramma di Tom Orvoloson Riddle (come scopriamo dalla scena nella Camera nel secondo capitolo della saga quando il suo nome completo si trasforma nella frase: “Sono io Lord Voldemort”); inizia anche ad avere i suoi primi seguaci tra i corridoi della scuola. Nonostante questa sua doppia vita, in certo senso, conclude gli esami con tantissimi M.A.G.O e chiede al preside Dippet se può tornare l’anno dopo come insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, ma è ritenuto ancora troppo giovane; così per non dover accantonare i suoi propositi o perdere tempo, va a lavorare da Magie Sinister, dove ha il compito di farsi vendere cimeli preziosi - date le sue capacità da ammaliatore e seduttore, gli riusciva benissimo. Grazie a questo lavoro riesce ad ottenere la Coppa di Tosca Tassorosso ed il Medaglione di Salazar Serpeverde dalla vecchia Hepzibah Smith. L’anziana signora non era di certo immune dal fascino che il giovane emanava e un giorno gli mostra i suoi tesori più preziosi, pur non avendo alcuna intenzione di venderli così Tom per impossessarsene va ad ucciderla un paio di giorni dopo e fa ricadere la colpa sull’elfa domestica della signora Smith. Dopo questo “colpo” si licenzia, lascia definitivamente i panni di Tom e si mostra a tutti come Voldemort. Per una decina di anni si concentra sul farsi conoscere, crea Horcrux anche con anello, medaglione e coppa, poi torna ad Hogwarts per chiedere nuovamente la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure allo scopo di impossessarsi anche della Spada di Grifondoro, unico dei 4 oggetti dei fondatori che non riuscirà mai a profanare. Silente, diventato preside, rifiuta di assumerlo, consapevole della strada che aveva preso l’ex allievo. Voldemort allora, avendo comunque già dalla sua diversi Horcrux che possono assicurargli l'immortalità, inizia a imporre il suo potere insieme ai suoi fedeli Mangiamorte. Durante questo regno e la prima guerra magica si circonda anche di creature oscure che lo aiutano a portare morte e distruzione, uno fra tutti il licantropo Fenrir Greyback.
Inizialmente la maggior parte delle famiglie purosangue sostiene gli ideali di Voldemort, la purezza di sangue, la liberazione del mondo dai Babbani ecc… ma poi alcune di loro si tirano indietro o non lo sostengono al 100%, anche se molti dei Mangiamorte facevano parte delle sacre 28.
Voldemort sta riuscendo nel suo intento di controllare il mondo magico ma una profezia gli mette paura: secondo questa infatti era nato qualcuno che avrebbe potuto fermarlo.
«Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore… nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese… l’Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto… e l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive… il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore nascerà all’estinguersi del settimo mese…»
Ecco dunque che torniamo alla prima frase scritta qui: è proprio Voldemort che dopo essere stato informato di tale profezia decide che il suo avversario è il figlio dei Potter.
La profezia infatti poteva essere attribuita a due maghi, Harry Potter oppure Neville Paciock, nati a un solo giorno di differenza. Voldemort però ha deciso o si sentiva che il suo avversario era Potter, così va a casa loro per ucciderlo, solo che i genitori si mettono in mezzo: Lily, che aveva la possibilità di salvarsi, invece decide di sacrificarsi per Harry e per via di questo sacrificio d’amore attiva una protezione sconosciuta e imprevedibile per Voldemort: in questo modo il Signore Oscuro non può toccare il neonato. Quando gli scaglia contro l'Avada Kedavra la maledizione gli rimbalza contro, la sua anima già frammentata si frammenta ancora di più, un pezzo di essa si attacca a Potter facendolo diventare un Horcrux non desiderato, e il bambino rimane incolume con solo una cicatrice, mentre Voldy perde il suo corpo ed i suoi poteri. Dati gli Horcrux che ha creato non muore, è solo estremamente debole e riesce solamente a possedere animali o persone.
Per dieci lunghi anni si deve nascondere; poi in Albania riesce a impossessarsi di Raptor, un professore di Hogwarts. Quell’anno nella scuola era stata portata la pietra filosofale: se Voldemort riuscisse ad entrarne in possesso potrebbe risorgere. Il suo piano non ha però fortuna; negli anni successivi tenta altri modi per tornare, ma deve aspettare altri tre anni prima di riuscirci: è infatti solo durante la conclusione del Torneo Tremaghi, che riesce a risorgere con l’aiuto di Peter Minus e BArty Crouch Jr. Avendo effettuato un rituale con il sangue di Potter ora può toccarlo, quindi potenzialmente può ucciderlo; ancora una volta però sottovaluta l’amore, un sentimento che lui non conosce e rifiuta ma che lo ha sconfitto più di una volta.
Voldemort vuole tornare al potere ma non ha esattamente la stessa influenza di una volta, è più debole perchè lo stanno combattendo e stanno distruggendo i suoi Horcrux, i suoi seguaci non sono più così fedeli, quasi più nessuno crede davvero in lui al 100%, molti sono tornati per paura e sono pronti a tradirlo. Esempio più lampante è Narcissa Malfoy che nel momento culminante, quello che avrebbe cambiato il finale della storia, ha mentito a Voldemort. Ha mentito sulla morte di Harry perché Draco era ancora vivo e lei voleva solo riunirsi con il figlio e probabilmente ha pensato che quello fosse il modo più veloce per farlo: ancora una volta l’amore permette a Voldemort di essere sconfitto, perché Potter non è morto ma l’Horcrux dentro di lui sì. Ora Voldy è praticamente esposto e a un passo dalla morte; gli resta solo Nagini. Preso alla sprovvista dalla rivelazione che Harry è ancora vivo, dall’amore e dal coraggio che i suoi oppositori stanno dimostrando e accecato dalla rabbia, non tenta però di tenerla al sicuro, di proteggere l’ultimo pezzo della sua anima, e lascia libero il serpente durante gli ultimi momenti della battaglia. A quel punto Voldemort mira solo ad uccidere Harry, perché ancora pensa di essere quello di una volta, pensa ancora di essere il mago più potente; ma purtroppo non è così, ogni pezzo di anima perso lo ha indebolito e quando anche Nagini viene uccisa lui rimane praticamente inerme, estremamente debole e consapevole che sta arrivando la sua ora. Si arrende alla morte come ogni altra persona e in questo momento, forse più che in ogni altro, (nei libri almeno) lo vediamo come un essere umano, uno uguale a noi, non un mostro apparentemente invincibile.
Dopo aver analizzato un po’ la sua storia possiamo concludere che Voldemort e Tom Orvoloson Riddle, come ci dice anche lui stesso, sono stati sempre una cosa sola: non c’è una differenza sostanziale, Tom non era buono e Voldemort cattivo, il male è sempre stato insito dentro a Tom fin dalla nascita. Abbiamo visto che faceva parte del suo DNA e della sua storia, per cui non aveva grandi scelte, non ha avuto il modo di poter contrastare le rotture dell’anima che si portava dentro. Ha deciso di sfruttare queste rotture e spezzare totalmente i legami, spargendo appunto pezzi di anima in giro, in oggetti per lui importanti o comunque di valore perché dovevano essere, in un qualche modo degni di contenere la sua anima. Non si è mai fatto sfiorare dall’amore o dai sentimenti, se non odio e rabbia, non ha mai consentito a nessuno di avvicinarsi davvero a lui, non si è concesso la possibilità di vincere.
Ha sempre ritenuto da deboli avere legami, chiedere aiuto. Lui infatti, anche quando si avvaleva di altri, non chiedeva aiuto, o li sfruttava o faceva in modo che loro chiedessero a lui quello che potevano fare, dava ordini e non chiedeva praticamente mai opinioni.
Fin da quando frequentava Hogwarts è riuscito a circondarsi di “tirapiedi”, li chiamava amici e loro, probabilmente, credevano di esserlo davvero. I modi melliflui in cui Tom parlava lo facevano essere ben voluto, aveva il dono di sapere come comportarsi, cosa dire e cosa fare perché gli altri lo seguissero. Ci è stato fatto vedere con Lumacorno che pur essendo molto più grande di lui si è lasciato facilmente abbindolare, Tom era capace di far credere di rispettare o anche adulare gli altri perché sapeva esattamente cosa desideravano e puntava su quello, una volta conquistata la loro fiducia e la loro lealtà diventavano quasi suoi burattini. Quindi è con queste modalità di controllo sottile, non percepito dagli altri, che inizia a formare il suo “Regno del Terrore”. Espone i suoi ideali, i suoi scopi con modalità e parole allettanti, punta su chi ha già in sé l'idea che i Babbani siano il male del mondo magico, promette che insieme a lui verrà ristabilita la giusta gerarchia, i maghi - purosangue - che comandano il mondo, magico e non, rimettendo quelli che non sono degni di possedere e/o conoscere la magia al loro posto.
Possiamo considerarlo un ottimo “politico” riesce a far credere che quello che desidera lui, è quello che vogliono - da sempre - tutti quelli che lo supportano e lo seguono, fa credere che siano loro a scegliere come agire per portare avanti la causa ma in realtà sono come dei burattini guidati dal burattinaio.
Proprio per questi falsi legami, per questo falso libero arbitrio, molti dei Suoi seguaci ad una certa smettono di venerarlo quando prende potere e si rivela per quello che è: spietato ed egoista, continuano a seguirlo e fare ciò che lui vuole solo perché ne hanno paura. Proprio questa sua mancanza di controllo, questa sua presunzione di non dover più far credere che chi lo appoggia e lo segue ha importanza, fanno sì che, arrivata la Sua sconfitta, loro si sentono legittimati ad abbandonarlo, non potendo più correre pericoli.
Per cui sì non si è mai concesso la possibilità di vincere, in primo luogo perché non lasciandosi realmente aiutare per conquistare il mondo magico ha fallito nel suo intento, in secondo luogo perché si è lasciato sopraffare da una profezia ed in terzo luogo perché non ha imparato dai suoi errori.
Sapeva di essere potente e si credeva superiore a tutti, aveva la presunzione di essere immortale… questo suo comportamento immaturo ed egocentrico è stata la sua rovina, se solo avesse imparato, almeno dopo la prima sconfitta, che l’amore, per quanto disprezzabile, può rivelarsi molto potente forse avrebbe fatto più attenzione, forse non avrebbe sottovalutato l’unione che si crea tra le persone, forse non si sarebbe fidato delle parole di una madre preoccupata per il figlio, forse avrebbe capito di chi davvero poteva fidarsi, perché -diciamolo- fra i Mangiamorte e i suoi seguaci in generale solamente Bellatrix era l’unica che avrebbe meritato la sua fiducia; non di certo Narcissa, che era lì solo per sostenere il marito che senza di lei sarebbe crollato più di quanto abbia fatto, non Severus, che da anni e anni faceva il doppio gioco. Se avesse conosciuto e concepito l’amore avrebbe capito che Piton non lo aveva mai perdonato per aver ucciso Lily, l’unica donna che da sempre ha amato, avrebbe capito che Bellatrix invece lo amava davvero, di un amore cieco e che veramente avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui.
Se solo Voldemort avesse fatto mezzo passo indietro, se si fosse fermato un momento a riflettere non avrebbe commesso tutti gli sbagli e le disattenzioni che hanno portato alla sua caduta, se lo avesse fatto ora probabilmente racconteremo una storia diversa. Eppure tutti questi “se” non avevano le basi per esserci, la sua nascita, le sue origini, la sua infanzia non hanno permesso una via differente.
A volte si possono compiere delle scelte, a volte si può scegliere tra bene e male ma per farlo bisogna conoscerli entrambi, e Voldemort non ne conosce la differenza, possiamo capirlo anche da una frase che dice Raptor:
“«Lui è con me ovunque io vada» disse Raptor in tono pacato. «Lo incontrai all’epoca in cui giravo il mondo. Allora ero un giovanotto scervellato, pieno di idee ridicole sul bene e sul male. Il Signore Voldemort mi ha dimostrato quanto avessi torto. Bene e male non esistono. Esistono soltanto il potere e coloro che sono troppo deboli per ricercarlo…»”
Sitografia/Bibliografia
https://lamenteemeravigliosa.it/voldemort-perche-malvagita/
https://www.tomshw.it/culturapop/lord-voldemort-la-vera-storia-delloscuro-signore/
https://www.potterpedia.it/?v=Lord_Voldemort&s=Lord%20Voldemort
Saga di Harry Potter
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