Il concetto di male dal punto di vista biologico



È possibile riuscire a trovare un carattere che possa determinare la malvagità in un individuo? Alcuni studiosi si sono interrogati su questo dilemma proponendo teorie che, dopo un violento successo iniziale, al termine della loro parabola sono decadute. Partendo con ordine, tutto cominciò con gli studi di fisiognomica in cui si cercava di dedurre, da tratti somatici, i caratteri morali e psicologici di una persona. Perché tutto ciò? Perché l’uomo ha sempre sfruttato tale concetto, quello della fisiognomica, per comprendere il divenire della natura e l’uomo, essendo parte della natura e delle sue leggi, non poteva sottrarsi (1).

Attualmente la fisiognomica predittiva non ha più valenza scientifica come ebbe un tempo, mentre la fisiognomica scientifica, quella che basa i suoi studi su correlazioni statistiche dovute al rimescolamento genico, ha una valenza nel determinismo genetico del carattere, cioè quella teoria secondo la quale sono i geni a determinare il carattere di un individuo e come questo cambia nel tempo (2). Nonostante ciò, la maggior parte dei biologi rifiuta tale approccio perché, come afferma anche Lewontin (3) non è solo l’ambiente a modificare l’uomo, ma anche viceversa; inoltre, non vi è linearità 1:1 tra gene e carattere psicofisico.

Tornando alla fisiognomica, leggere estratti come “La fisiognomica è un tipo di osservazione, grazie alla quale dalle caratteristiche del corpo rileviamo anche le qualità dell'animo.[...] Se [gli occhi] saranno piuttosto grandi e con uno sguardo un po' umido, mostreranno un grande spirito, un'anima eccelsa e capace di grandissime cose, ma anche l'iracondo, l'amante del vino e il superbo senza misura: così dicono che fosse Alessandro il Macedone. [...] Se vedrai un naso pieno, solido e tozzo, come quello dei leoni e dei molossi, lo considererai segno di forza e arroganza. [...] La fronte quadrata, che ha la lunghezza quanto l'altezza, è indice evidentissimo di prudenza, saggezza, intelligenza, animo splendido” (4) o “Poiché il sopracciglio spesso dice il vero, poiché occhi e nasi hanno la lingua, e l'aspetto proclama il cuore e le inclinazioni basta l'osservazione ad istruirti sui fondamenti della fisiognomica....spesso osserviamo che persone con tratti simili compiono azioni simili. Su questo si basa la fisiognomica” (5) dimostra come tali studi abbiano influenzato in letteratura personaggi come Honoré de Balzac, Charlotte Brontë e Charles Dickens. Nella scienza, invece, la fisiognomica trovò largo campo negli studi di criminologia condotti da Cesare Lombroso, secondo il quale a partire da alcune caratteristiche fisiche si sarebbe potuto tracciare il profilo di un criminale (1). Non tutto iniziò da Lombroso, anzi. Prima di lui ci fu il medico Samuel A. Cartwright che iniziò a studiare gli schiavi afroamericani che si ribellavano e fuggivano dai loro padroni. Secondo tale teoria, caduta in disuso, l’uomo di colore soffriva di due devianze mentali: una era la drapetomania, cioè la volontà di fuggire dai propri padroni, sindrome che Cartwright avrebbe curato con “una violenta dose di frustate come misura preventiva” o l’amputazione degli alluci per evitarne la fuga (6-7). L’altra patologia era la Dysaethesia Aethiopica, la pigrizia e la furfanteria degli schiavi, che veniva “curata” con pratiche come la seguente “Il mezzo migliore per stimolare la pelle è, in primo luogo, far lavare bene il paziente con acqua tiepida e sapone; poi, ungerlo tutto con olio e schiaffeggiare l'olio con un largo cinturino di cuoio; quindi sottoporre il paziente a qualche tipo di duro lavoro alla luce del sole” (8).

Successivamente abbiamo Lombroso (1835-1909) il padre della criminologia, il quale teorizzava che il criminale fosse tale per nascita a seguito di anomalie ereditarie a livello del cranio o per atavismi, cioè il ritorno di una caratteristica primitiva che era scomparsa generazioni prima: “il criminale è un essere atavistico che riproduce sulla propria persona i feroci istinti dell'umanità primitiva e degli animali inferiori”. Secondo i suoi precetti, l’unico approccio utile era quello clinico-terapeutico. Nella pubblicazione “Sulle malattie proprie degli uomini dati ai lavori intellettuali” il Lombroso, dopo anni di studi sui soggetti rinchiusi in diversi manicomi, cercò di concepire il legame tra genio e follia affermando che i lampi di genio presenti nei folli fossero momenti di assenza di epilessia e i loro gesti estremi o peculiari come la melanconia, le megalomanie, le visioni o l’amore infantile fossero caratteristiche dei pazzi e non delle persone normali. Solo nel 1876 iniziò il suo vero lavoro sulla fisiognomica tramite le varie edizioni de L’uomo delinquente. Egli riuscì a misurare i vari crani di briganti uccisi nel Meridione italiano e a portarli a Torino (dove attualmente è presente il Museo di antropologia criminale "Collezione Lombroso" presso l'Istituto di medicina legale a Torino) ricercando tratti atavici, come la “fossetta occipitale mediana” dando origine alla frenologia forense. Attualmente tale pseudoscienza è considerata infondata (9).

Lombroso fu anche un sostenitore dell’eugenetica, sostenendo la pena capitale nell’ordinamento italiano in quanto se il criminale è tale perché nasce in quel modo è impossibile riabilitarlo. Studi successivi lo hanno portato a sviluppare il concetto di fattore ambientale nel criminale in quanto, secondo le sue osservazioni, oltre al carattere ereditario vi è anche una componente ambientale. A queste due tipologie di criminali, i delinquenti nati e quelli pazzi (i mattoidi), si affiancavano anche i criminaloidi in cui gli istinti inibitori agivano fino a un certo punto prima di cedere e permettere alla natura criminale di prendere il sopravvento. Quali erano, però, le caratteristiche ataviche che il Lombroso “riscoprì”? Tra i caratteri antropologicamente primitivi e infraumani, vi erano i denti soprannumerari o incisivi mediani sviluppati, i canini forti, gli zigomi o le arcate sopraciliari sporgenti o le mandibole grandi, i piedi prensili, il naso schiacciato. Ma non termina qui. Il Lombroso fece studi anche sulla criminalità femminile che lo portò ad analizzare campioni biologici e anatomici cercando quelle che fossero le anomalie più comuni per avvalorare le sue teorie (9).

Allievo di Lombroso fu Enrico Ferri, che si spinse oltre alle teorie del maestro ferme ai fattori fisiologici. Ferri studiò anche elementi sociali ed economici, tassonomizzando i vari sentimenti che avrebbero avuto un maggior peso sulla morale del soggetto spingendolo alla criminalità. Particolare è scoprire che Ferri sosteneva le teorie del darwinismo e basava le sue elucubrazioni sostenendo il socialismo. Come il suo maestro, anche Ferri praticava queste teorie con lo scopo di indurre un’emancipazione sociale (10).

Nel corso di questa analisi si è accennato all’eugenetica, ma cos’è? Essa è quella disciplina nata a metà dell’Ottocento che, in base a considerazioni genetiche, aveva come obiettivo il miglioramento dell’uomo sfruttando i metodi di selezione naturale osservati nelle piante e negli animali (11). Il suo fondatore fu Francis Galton (1822-1911) cugino di Charles Darwin e sostenitore di un’ulteriore teoria, da lui detta darwinismo sociale (12). Cos’è il darwinismo sociale? Esso ha lo scopo di sostenere la sopravvivenza del più forte sfruttando i principi della selezione naturale di Darwin, nonostante il padre dell’evoluzione si fosse discostato da simili applicazioni delle sue teorie per le conseguenze morali che comporterebbero (13). Da dove nasce il tutto? Da uno scritto di Darwin dove si legge che “Presso i selvaggi, i deboli di corpo o di mente vengono presto eliminati, e coloro che sopravvivono presentano solitamente un vigoroso stato di salute. Noi uomini civilizzati, al contrario, facciamo del nostro meglio per ostacolare il processo di eliminazione: costruiamo ricoveri per gli idioti, gli storpi e i malati; approviamo leggi per i poveri, e i nostri medici esercitano la massima perizia per salvare la vita di ciascuno fino all'ultimo momento. … Così nelle società civilizzate i membri deboli propagano il proprio genere. Chiunque si sia occupato di allevamento degli animali domestici avanzerà il dubbio che ciò sia assai dannoso per la razza umana. … Il chirurgo può indurire se stesso mentre effettua un'operazione, perché sa che sta agendo per il bene del paziente, ma se noi intenzionalmente trascuriamo i deboli e gli inermi, può derivarne solo un beneficio eventuale, a fronte di un male terribilmente presente” (14). Come detto, Darwin ripudia tali studi, ma suo cugino, Galton, ne fa un manifesto per portare avanti il concetto di eugenetica espresso prima. Come descritto in un suo scritto (15), “propongo di dimostrare in questo libro che le abilità naturali di un uomo sono derivate dall'eredità … sarebbe quindi piuttosto praticabile l'idea di produrre una razza molto dotata di uomini nati da matrimoni accurati durante diverse generazioni consecutive”.

Con la riscoperta delle leggi della genetica descritte da Mendel, l’eugenetica si vide contesa tra i biologi e gli statisti. Questi ultimi indirizzarono diversi governi a sostenere delle politiche eugenetiche suddivise in positive, che favorivano la proliferazione di geni ritenuti vantaggiosi, e in politiche negative volte ad estirpare i tratti percepiti carenti. Da queste politiche si arrivò a invogliare e a indurre, sotto pagamento, coloro che presentavano caratteri negativi a una sterilizzazione volontaria per poi passare alla segregazione razziale e, infine, alla sterilizzazione obbligatoria e al genocidio (16). Charles Davenport, uno scienziato statunitense, trasformò l’eugenetica in un vero e proprio movimento attivo in diversi paesi sparsi in tutti i continenti ottenendo finanziamenti dal Carnegie Institution for Science con lo scopo di portare avanti le politiche di sterilizzazione obbligatoria e non dovrebbe stupire come lo stesso Davenport nominò suo successore alla guida dell’International Federation of Eugenic Organizations il fondatore della Società tedesca per l’igiene razziale, Ernst Rüdin. Altri nomi ruotanti intorno alla figura di Davenport sono Margaret Sanger, una delle massime sostenitrici del controllo delle nascite negli Stati Uniti d’America, Eugen Fisher, uno dei sostenitori dell’eugenetica nazista e Havelock Ellis, fondatore della sessuologia e autore del primo manuale di medicina inglese sull’omosessualità (16). Le teorie eugenetiche influenzarono e persuasero anche lo scienziato scozzese Alexander Graham Bell (colui che avrebbe brevettato il primo telefono funzionante) a sostenere e proclamare il suo discorso sul vietare il matrimonio tra sordi in quanto la sordità era un carattere ereditario (17). L’eugenetica venne insegnata nelle scuole medie e superiori e uno dei sostenitori ne fu il 26º presidente degli Stati Uniti d'America Theodore Roosevelt (16). Vennero lanciate campagne di sterilizzazione obbligatoria sia negli Stati Uniti d’America sia in altri stati come Cina, Giappone, Corea, Norvegia, Svezia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Russia, Francia, Islanda e Svizzera o in nazioni come l’Australia, il Canada o la Germania dove si applicarono anche leggi contro la mescolanza.

Oggigiorno queste teorie sono tutte ripudiate e, grazie anche alla sociobiologia, sono aumentati i libri e i testi che parlano di razza, di genetica e di criminalità sfatando il legame che molti vorrebbero ricercare (18). Si è dovuto attendere il 2006 per avere un documento che vietasse la sterilizzazione di persone disabili con l’articolo 23 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Attualmente sono praticati dei programmi di eugenetica in diversi stati del mondo allo scopo di eseguire degli screening genetici e stabilire il tasso di incidenza e di trasmissione di una determinata patologia genetica fatale.

 


Bibliografia/Sitografia

1) https://it.wikipedia.org/wiki/Fisiognomica 

2) https://it.wikipedia.org/wiki/Determinismo_biologico

3) Richard Lewontin, Biologia come ideologia. La dottrina del DNA

4)  Pomponio Gaurico, De Sculptura

5) Thomas Brown, Christian Morals 

6) https://it.wikipedia.org/wiki/Drapetomania

7) Samuel Cartwright, Diseases and Peculiarities of the Negro Race

8) https://en.wikipedia.org/wiki/Dysaesthesia_aethiopica

9) https://it.wikipedia.org/wiki/Cesare_Lombroso

10) https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Ferri_(criminologo)

11) https://www.treccani.it/enciclopedia/eugenetica

12) https://it.wikipedia.org/wiki/Francis_Galton

13) https://it.wikipedia.org/wiki/Darwinismo_sociale

14) Charles Darwin, The descent of man and selection in relation to sex

15) Galton, Hereditary Genius

16) https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27eugenetica

17) Alexander Graham Bell, Memoir upon the formation of a deaf variety of the human race

18) https://it.wikipedia.org/wiki/Razza_e_criminalità


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