I predicatori moderni. Davvero non si può resistere al fascino del male?
Quando si usa il termine "predicatore" non si collega immediatamente al volto di un feroce assassino. Eppure per riuscire a convincere nutriti gruppi di persone a seguire un'idea, spesso folle, bisogna avere una totale mancanza di empatia, il fascino perverso e le capacità manipolatorie di uno psicopatico. Forse il nome più famoso legato a una setta è quello di Charles Manson, ma con i suoi 9 omicidi "la famiglia" ha fatto più notizia per aver colpito persone ricche e famose che per la reale pericolosità del gruppo. Nato in Ohio nel 1934, Manson passa una vita sregolata entrando e uscendo prima da riformatori e poi, raggiunta la maggiore età, dal carcere. I suoi crimini rientrano in due tipologie principali: furto, con relativo spostamento di refurtiva da uno stato all'altro, e sfruttamento della prostituzione. Nonostante sia una persona con evidenti problemi, non esterna mai una natura particolarmente violenta. Anzi, nel 1967, dopo aver passato diverso tempo a studiare esoterismo, magia nera e ipnotismo in carcere, sembra ritrovare la retta via. A Hollywood contatta dei produttori musicali, fa amicizia con il batterista dei Beach Boys, che lo sosterrà per anni, cerca di sfondare nel campo della musica. Non gli riesce, tuttavia la cosa non sembra turbarlo particolarmente o scoraggiarlo. Negli anni successivi, raccoglierà attorno a sé una cinquantina di persone, che amavano definirsi "the Manson family", ma lo stesso Charles preferiva usare solo il termine "family". Erano soprattutto ragazzi che avevano avuto una vita difficile come la sua, persone che trovavano in lui un guru, un esempio da seguire e un padre spirituale. Qualcuno arrivava a definirlo la reincarnazione di Cristo e/o di Satana, ma nel complesso l'attività della famiglia non era degna di nota. Perfino Wikipedia si limita a descriverle come persone dedite a sesso, musica e droga, praticamente la norma nel 1969/69, soprattutto considerando che il gruppo viveva in una sorta di comune. Sesso e musica, in effetti, non hanno mai ucciso nessuno e la droga, per quanto pessima abitudine, non rese la famiglia particolarmente violenta. Perché allora il nome di Manson è passato alla storia? Uno sparuto gruppo di seguaci di Manson ha ucciso a sangue freddo 9 persone, tra cui una donna, Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, di soli 26 anni, incinta, all'ottavo mese. Di sicuro una serie di omicidi violenti e brutali, che tuttavia non si ricollegano direttamente a Manson. Nessuno ha attribuito atti violenti all'uomo e perfino la madre della defunta ragazza fatica ad attribuirgli la responsabilità. Tutti i colpevoli, più Manson in persona, furono condannati a morte per quegli omicidi, ma prima che arrivasse la loro ora lo stato della California ha abolito la pena di morte e ha trasformato la sentenza in ergastolo. Manson è morto nel 2017 per emorragia, probabilmente dovuta al cancro di cui soffriva, dopo aver passato due terzi della sua vita in carcere. Verso la fine della sua esistenza vaneggiava, aveva sicuramente deliri, tuttavia la sua unica colpa è stata quella di parlare alla famiglia di un'imminente guerra razziale, dalla quale loro si sarebbero salvati. Questo, pare, ha acceso la fantasia dei suoi seguaci, spinti a commettere questi omicidi per far ricadere la colpa sulla comunità afro americana. Una storia triste, che lascia l'amaro in bocca soprattutto per il povero bambino mai nato, ma che in confronto alle follie di cui è capace l'essere umano impallidisce. Di sicuro Manson non merita la fama che ha ottenuto, soprattutto se comparato con altri soggetti ben più crudeli.
Jim Jones, ad esempio, difficilmente viene collegato al più grande suicidio collettivo della storia. Nato nel 1931 in Indiana, Jones predicava già all'età di 16 anni e a 21 divenne pastore della chiesa metodista della città di Indianapolis. Una persona evidentemente molto carismatica, forte dei suoi studi in pedagogia e della sua preparazione teologica, Jones predicava l'uguaglianza in una città in cui si stima che metà dei maschi bianchi facesse parte del Ku Klux Klan. Per nulla intimorito dalla riluttanza dei bianchi a condividere la chiesa con i neri, andava casa per casa a invitare le famiglie di colore a prendere parte alle funzioni religiose. Il suo impegno politico non passò inosservato, al punto che il sindaco della città lo nominò capo della Commissione per i Diritti Umani. Un esempio di vita retta e politicamente impegnata a favore dei più deboli e degli emarginati, insomma. O forse no. Quando qualcosa sembra troppo bello per essere vero, evidentemente non lo è. Dopo aver guadagnato seguaci ed essere diventato sempre più influente, Jones iniziò a predire catastrofi e guerre nucleari. La paura della minaccia atomica lo spinse addirittura a trasferirsi in Brasile, dal quale ritornerà dopo due anni per problemi economici. Il centinaio di fedeli che ancora credevano in lui lo seguirono in California, dove costruirono una chiesetta con le loro mani. Predicavano nei parchi e nei luoghi pubblici, ma l'argomento dei sermoni era cambiato. Jones non credeva più in Gesù, bensì credeva di essere Gesù! Una differenza non da poco. Per radunare seguaci iniziò un tour degli Stati Uniti ed ebbe, prevedibilmente, molto successo. Manson chi?
La nuova comunità riuscì a ottenere un terreno in Guyana, ai confini con il Venezuela, dove fu fondata una nuova città dal modesto nome di Jonestown. I sopravvissuti la descrivono come un incrocio tra un carcere, un perfetto esempio di integrazione razziale e un paradiso comunista. Ridurre Jonestown a un luogo di prigionia sarebbe sbagliato, perché non prenderebbe in considerazione il massiccio lavaggio del cervello al quale gli adepti erano sottoposti. Moltissime delle persone che vivevano lì, quasi un migliaio, rimanevano di loro spontanea volontà, un po' perché plagiati, un po' perché entrati in un meccanismo perverso di cieca fede nel loro predicatore. Da Jonestown era difficile andarsene, eppure alcune persone ce la facevano e venivano indicate come "disertori". Le catene con cui i fedeli erano legati non erano fisiche, ma psicologiche, e rimane sempre discutibile il limite tra plagio e volontà personale in casi come questo, in cui si hanno davvero pochi superstiti a raccontare i dettagli. L'esperienza, infatti, si conclude, come anticipato, in un suicidio di massa. Dopo la richiesta da parte dei parenti di alcuni adepti di aprire un'inchiesta, una delegazione statunitense fu inviata a controllare le reali condizioni degli abitanti di Jonestown. Trovarono per lo più persone contente, almeno in apparenza, ma qualcuno riuscì a trasmettere un messaggio di aiuto perché avrebbe voluto allontanarsi da quella situazione. La delegazione riuscì a mantenere il riserbo necessario, ma ciò non bastò. Spaventato all'idea che sarebbero tornati con l'esercito per smantellare la sua organizzazione, Jones diede l'ordine di uccidere gli ospiti e poi radunò tutti i suoi seguaci per un suicidio collettivo. I pochi che osarono ribellarsi furono fucilati all'istante, mentre la maggioranza bevve una bevanda avvelenata con del cianuro. Alla fine dell'operazione c'erano 909 cadaveri, di cui 219 bambini, e viene davvero da chiedersi perché la fama di Manson superi di gran lunga quella di Jones. Il numero di vittime di Jonestown è secondo, in tempi di pace, solo a quello dell'attacco alle torri gemelle, se non si considerano i disastri naturali. Si potrebbe pensare che gli statunitensi abbiano imparato la lezione, e invece...
A giudicare dai pochi dati in nostro possesso, Scientology è il culto più costoso al mondo. Una bislacca teoria sull'anima immortale che va ripulita attraverso sedute di psicoterapia farlocca pagate un rene, qualche personaggio famoso a fare pubblicità alla setta, una politica aggressiva e violenta contro chiunque osi screditare il loro metodo e il nuovo disastro annunciato è servito. In questo caso, pur essendoci un fondatore non possiamo parlare di singola persona carismatica e manipolatrice, perché ormai Scientology è un'organizzazione presente in tutto il mondo e non è più riconducibile a un solo individuo. Conta tra gli 8 milioni (numero dato dalla stessa chiesa) e i 500.000 adepti censiti da fonti autonome, pur non essendo nemmeno considerata religione in tutti i paesi in cui sono presenti luoghi di culto è tra le associazioni più ricche del pianeta. Forse questo può portare a sperare che il fenomeno si spegnerà autonomamente nel futuro, perché un culto dai costi così proibitivi rimarrà per sempre un fenomeno d'élite, tuttavia viene da chiedersi perché le persone continuino a commettere sempre gli stessi errori, pur avendo tante drammatiche testimonianze di un passato tutt'altro che felice. Davvero è così impossibile resistere al fascino di certe persone, anche quando queste raccontano storie assurde sulla pulizia dell'anima a pagamento?
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