Fiamme innocenti in nome della religione. Maria la Sanguinaria

 Fiamme innocenti in nome della religione. Maria la Sanguinaria

                                                    

“Volete dare il vostro regno ad un’eretica?!”

Questa domanda, posta dal duca di Norfolk, fece presagire un cambio della guardia all’interno della monarchia tudoriana, mentre la regina stava lottando tra la vita e la morte: Maria I nota come “Bloody Mary” o Maria la Sanguinaria.

Maria nacque il 18 febbraio 1516 a Greenwich, figlia primogenita del re Enrico VIII di Tudor e di Caterina d’Aragona.

Nonostante la sua infanzia felice, tutto cambiò quando il padre volle divorziare dalla moglie per prendere in sposa la nobile Anna Bolena: lei non voleva riconoscere quella donna come nuova regina e venne allontanata dalla madre che fece ritorno in Spagna.

Da allora, questo evento traumatico sarà la chiave della sua politica oppressiva nei confronti dell’eresia protestante, di cui Anna Bolena si faceva portratice.

Nonostante la sua acuta visione religiosa, mantenne dei buoni rapporti con i fratelli Elisabetta, Edoardo erede al trono ed Henry Fitzroy, figlio illegittimo del padre.

Per un breve periodo, Maria divenne, con Elisabetta, reggente al trono mentre Edoardo divenne re d’Inghilterra in quanto figlio maschio, dopo la morte di Enrico VIII avvenuta nel 1547: la morte di Edoardo nel 1553, aprì una lotta per la successione nella quale Maria fece valere i suoi diritti in quanto primogenita. Affinché i suoi diritti potessero darle la tanto agognata corona, fece cambiare la legge salica che dava diritto anche alle donne dei Tudor di poter ascendere al trono e così, sostenuta dalla gentry di Norfolk, Maria divenne regina d’Inghilterra il 19 luglio del 1553. Da subito, si distinse per la sua ferocia mandando al patibolo il duca di Northumberland ed esiliando influenti personaggi della corte come Sir Francis Walsingham che diventerà il capo dello spionaggio inglese sotto Elisabetta I.

Puntando a non fidarsi di nessuno, nemmeno dei suoi consiglieri, Maria iniziò una crociata nel restaurare il cattolicesimo e risistemare la frattura causata dalla nascita dell’anglicanesimo. Così, Papa Giulio III le mandò nel 1554 il cardinale Reginald Pole che divenne arcivescovo di Canterbury e che l’aiutò in questa sua crociata, nonostante fosse legato alla setta evangelica degli Spirituali. Oltre a lui, Maria si servì anche di Stephen Gardiner che divenne Lord Cancelliere; nonostante le posizioni agli antipodi dei suoi sottoposti, Maria portò avanti la crociata mietendo vittime tra gli anglicani e i protestanti che le valse il soprannome di Bloody Mary o Maria la Sanguinaria.

Uno dei tanti a cadere sotto la scure del cattolicesimo, furono i vescovi Latimer e Ridley che vennero prima torturati e poi bruciati sul rogo, anche su incitazione dello stesso Ridley che disse alla folla “Aiutatemi! Sto bruciando troppo lentamente!”.

Ma Maria aveva un altro problema a cui pensare: dare un erede all’Inghilterra.

All’epoca, non era tanto giovane poiché aveva già 38 anni ed era considerata come “vecchia”, Maria contrasse matrimonio con Filippo II di Spagna, figlio di Carlo V, il 25 luglio 1554. Il matrimonio formò un’asse cattolico tra la Spagna e l’Inghilterra, atto a spezzare ogni fiammata protestante che venne subito repressa come la rivolta di Thomas Wyatt il Giovane.

Sebbene lei lo amasse con tutta sé stessa, Filippo preferiva Elisabetta che venne rinchiusa nella Torre di Londra per aver cospirato contro di lei; inoltre, Maria disse che aveva i sintomi di una gravidanza, dovuti al ventre rigonfio e ai seni pieni di latte. Tutta l’Inghilterra gioì, anche se la gioia finì di lì a poco: oltre ad aver perso l’alleanza con il papa che era profondamente anti spagnolo e la città di Calais che passò nelle mani dei francesi, Maria scoprì che soffriva di un tumore all’utero.

Oramai tutto stava andando a catafascio, così decise di liberare la sorellastra Elisabetta designandola come sua unica erede al trono.

Sul letto di morte, Norfolk provò a dissuaderla nel firmare l’atto che mandava a morte la sorella ma lei fu irremovibile e non lo fece.

Maria morì il 17 novembre 1558 e con lei morì anche il sogno della restaurazione cattolica in Inghilterra, ma grazie all’aver dato il trono nelle mani di Elisabetta, iniziò un periodo florido per il paese che divenne uno dei più grandi durante il Seicento.



Bibliografia

Erickson C., Maria la Sanguinaria, Milano, Mondadori, 2002.

Higham F., Maria Tudor detta la Sanguinaria, regina d’Inghilterra, Roma, En. Treccani, 1934.




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