Uno dei pochi personaggi che fa presa nonostante le pochissime scene dei film in cui appare o le pagine del libro in cui si mostra è sicuramente Fenrir Greyback. In lui è presente una vena malvagia che si associa ad altre figure della saga stessa e ciò che possiamo dedurre di lui è tutto racchiuso in quei pochi momenti in cui egli fa la sua comparsa.
Di lui conosciamo ben poco, come ignota è la causa della sua trasformazione o chi fosse in passato prima di diventare ciò che ci viene mostrato. Lo ritroviamo in prima linea già sotto le spoglie di lupo mannaro durante la prima guerra magica guidata da Voldemort e di lui sappiamo anche che fu la causa della mutazione in lupo mannaro di Remus Lupin quando quest’ultimo aveva solo quattro anni; il tutto fu dettato da una vendetta rivolta verso il padre che aveva offeso la sua “razza”. Come avvenne ciò? Durante la prima ascesa del Signore Oscuro, questi reclutò ogni genere di creatura oscura con lo scopo di rovesciare il Ministero e purificare la razza magica. Nel tentativo di arginare la minaccia, il Ministero stesso reclutò tutti gli uomini che avessero un qualche controllo sulle creature oscure, anche quelle minori, e Lyall Lupin fu uno di questi. Durante uno degli interrogatori del Ministero, Lyall si ritrovò faccia a faccia con Fenrir Greyback accusato di aver ucciso due bambini babbani. Qui si può già rilevare una delle caratteristiche di questo personaggio in quanto, nonostante fosse lui il responsabile degli omicidi, riuscì a imbrogliare tutti i presenti al giudizio facendosi passare per un semplice vagabondo babbano stupito e inorridito dalla storia di due bambini uccisi. Rimasero tutti convinti per via degli stracci che indossava e per la mancanza di una bacchetta; tutti tranne Lyall che aveva intuito la natura dell’uomo cercando di convincere gli altri a tenerlo sotto custodia fino alla prossima luna piena. Quando gli altri invitarono Lyall a occuparsi di ciò che sapeva fare meglio, Lyall perse le staffe offendendo in modo “imperdonabile” i lupi mannari. Greyback venne liberato lo stesso giorno e, all’uscita, aggredì l’addetto che avrebbe dovuto cancellargli la memoria. Freddo nel suo atteggiamento menzognero, fu altrettanto crudele nella sua vendetta. Poco prima del compimento del quinto compleanno del figlio di Lyall, Greyback forzò le finestre della camera da letto del ragazzino e lo aggredì. Le urla del ragazzo fecero accorrere Lyall che riuscì a salvare la vita del figlio, ma non impedirono al lupo mannaro di infettare il piccolo Remus (1).
La vendetta, quindi, e il pregiudizio verso la sua “razza” è ciò che muove Greyback. Ma è davvero un personaggio crudele? Sì. Considerando le poche scene in cui compare e le poche frasi che esprime, si può dedurre la sua spietatezza soprattutto nell’infettare quante più persone possibili. Che dire di quella frase che il lupo mannaro pronuncia:
“Sai quanto amo i bambini, Silente” (2-3).
Alla luce di ciò che conosciamo sulle azioni orribili che il licantropo compie verso i bambini, si può dedurre come quella stessa frase sia un vantarsi delle sue crudezze e delle sue azioni spietate. Ha ucciso i due bambini Babbani, almeno due sono i corpi ritrovati, ha infettato Remus quando era bambino e … nella battaglia di Hogwarts, nel film come nel libro, Greyback è sopra la studentessa Brown intento a sbranarla (4).
La domanda che ci potremmo porre è … Greyback non è nato così, quindi chi era prima di essere infettato? Chi lo ha morso? È la natura di lupo mannaro a renderlo così spietato o lo era già prima? Non abbiamo risposte, ma osservando l’altra creatura simile, potremmo trarre qualche conclusione. Va da sé che Remus è plasmato in modo da essere l’opposto di Greyback, quindi non possiamo avvalerci del suo costrutto per tratteggiare il carattere di Greyback prima e dopo la trasformazione. Ciò che sappiamo è, come per Remus ed altri personaggi della saga, che Greyback ha una personalità frammentata tra l’essere umano e la bestia: è evidente che se in Remus prevale la natura umana, in Greyback la bestia la fa da padrona perché anche quando non è trasformato egli si comporta da mostro, da lupo mannaro; ciò si evince anche dalla descrizione del personaggio con quei suoi canini aguzzi, la peluria attorno al viso e la voce simile a un abbaiare roco (3; 5). Considerando anche il fatto che da “umano” Greyback dovrebbe avere il pieno controllo di sé, se le sue azioni sono riprovevoli esse non potranno essere affibbiate alla natura “animale”. Tirando le somme è lui che vuole comportarsi in modo crudele. Ma perché?
La risposta potrebbe essere nell’iniziale natura dell’uomo, prima della trasformazione. Se era già crudele di suo, la natura da lupo mannaro ha accentuato questo suo carattere, come un’accentuazione del “prediligere” la carne al sangue di Bill Weasley dopo essere stato ferito da Greyback (6). Ma non è solo questo. Greyback ha una sua filosofia molto personale, quella di ritenere i licantropi superiori alle persone normali (quindi l’offesa di Lyall doveva essere vendicata) e non rinnegare la loro natura trasformando quante più persone possibili. Come dirà nel settimo libro “«Chissà se mi lascerà un pezzetto di ragazza quando avrà finito» canticchiò Greyback sospingendoli lungo il corridoio. «Secondo me un bocconcino o due me ne avanzano, tu che dici, Rosso?»” (7), Greyback non segue Voldemort perché appoggia i suoi ideali, ma solo perché in questo modo ha accesso a un maggior numero di prede. Lui agisce solo per piacere personale e ciò lo rende non solo imprevedibile, ma anche molto inquietante. Non ha bisogno di scusanti, di seguire un ideale, ma solo la sua filosofia da lupo mannaro. È una bestia e si comporta da bestia (3).
Greyback, inoltre, rappresenta quella figura “cattiva” che dovrebbe far spaventare i bambini. Non dimentichiamoci che Harry Potter nasce come lettura per bambini divenuta via via sempre più impegnativa. Il personaggio di Fenrir, quindi, può essere visto come quel mostro delle fiabe che impaurisce i bambini, ma nello stesso tempo agghiaccia gli adulti perché vedono in quella figura l’essere umano capace di comportarsi come un mostro. Egli, in questa visione, è l’emblema della propagazione volontaria di “patologie” trasmissibili attraverso un contatto diretto (licantropia = AIDS), ma diviene anche immagine di perversione sessuale, quando rievoca il suo “amore” per i bambini o quando lo ritroviamo “sopra” Lavanda Brown o, ancora, come emerge nella frase “«Non mi perderei una gita a Hogwarts per nulla al mondo, Silente» latrò Greyback con la sua voce aspra. «Non quando ci sono gole da lacerare… buonissime…»” (2-3) appare come un predatore seriale.
In conclusione, Fenrir Greyback rientra a pieno titolo in quella categoria del “male ammaliatore” in quanto, come descritto nella saga, non solo egli è “il più selvaggio lupo mannaro che esista” (8), ma è anche colui che è riuscito a riunire i lupi mannari e ad ergersi come capo branco aspirando, secondo le promesse di Voldemort, a “una vita migliore” (8) e perfino per Lupin è difficile riuscire a portare i lupi mannari contro il Signore Oscuro in quanto Greyback ha un ascendente maggiore e più forte di quello di Remus. Come dice lo stesso Lupin, “è l’essere che Voldemort sta usando per riunire i lupi mannari.” (8)
Bibliografia/Sitografia
1) https://www.wizardingworld.com/writing-by-jk-rowling/remus-lupin
2) Harry Potter e il Principe Mezzosangue, cap. 27
3) https://ciakquiz.com/2022/06/10/ecco-perche-fenrir-greyback-era-il-piu-malvagio-della-saga/
4) Harry Potter e i Doni della Morte, cap. 32
5) Harry Potter e il Principe Mezzosangue, cap. 6
6) Harry Potter e il Principe Mezzosangue, cap. 30
7) Harry Potter e i Doni della Morte, cap. 23
8) Harry Potter e il Principe Mezzosangue, cap. 16
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